L’universo elettrico: che mal di testa!

articolo a cura di R. Bubani


Guida rapida alla conoscenza dei veicoli elettrici

Le nostre esigenze di mobilità stanno cambiando velocemente, dovendo fare i conti, tra l’altro, con le necessità sempre più impellenti dell’ambiente che silenziosamente grida aiuto alla superficialità umana. Per fortuna c’è qualcuno che si assume la briga di difendere la natura, anche se un po’ in ritardo; ma, si sa, meglio tardi che mai! E perciò siamo arrivati ad avere normative stringenti, sistemi di multe e premialità che stanno dando voce alla diffusione delle cd. energie alternative. In tutto ciò, forse eccessivamente demonizzato, il povero settore automobilistico ne paga il prezzo più alto, nonostante i continui sforzi compiuti negli anni per adeguarsi al filone ambientale. Ed è così che, gradualmente, è approdata nel mondo automobilistico la propulsione elettrica, ormai al centro di mille attenzioni.

Detta così la soluzione sembra facile: un’auto a batterie! Concettualmente e strutturalmente più semplice rispetto ad una tradizionale vettura con motore a combustione interna, necessita di un minor numero di componenti; le prestazioni dipendono dalla potenza del propulsore e dalla capacità della batteria, variabili in base alle quali si determina anche il tempo necessario per la ricarica.

Bene, ma non benissimo! Infatti, ad onor del vero, non è tutto così semplice e lineare e quello della mobilità elettrica resta un vero e proprio microcosmo in cui non è proprio facile orientarsi. Iniziamo con il dire che, in questo sforzo pioneristico, ci sono 4 livelli differenti di elettrificazione:

  • Mhev (Mild Hybrid Electric Vehicle) – La porta d’accesso all’elettrificazione, anche detto Ibrido leggero, caratterizzato da un impianto elettrico con batterie a 12 o 28 Volt ed un motore elettrico di piccole dimensioni capace di recuperare energia in frenata e decelerazione ma che essenzialmente è incapace di muovere in autonomia il veicolo, fornendo solo un ausilio in fase di ripartenza e riducendo sensibilmente consumi ed emissioni. Grazie a quest’architettura meno complessa questi veicoli mantengono costi di acquisto contenuti. A fare la differenza per l’accesso a ZTL ed incentivi è il loro livello di omologazione dipendente dalla  casa produttrice stessa.
  • Hev (Hybrid Electric Vehicle) – In questi modelli il motore elettrico funziona insieme a quello a combustione interna ICE (Internal Combustion Engine) ed è in grado di viaggiare al 100% in modalità elettrica sia pure per pochissimi chilometri. L’incidenza del motore elettrico sulla riduzione dei consumi in questo caso è maggiore ma abbiamo maggiori costi in termini, oltre che economici, di spazio e peso. Anche in questo caso le batterie si rigenerano nelle fasi di recupero, essendo del tutto assente una presa di corrente per l’alimentazione elettrica.
  • Phev (Plug-In Hybrid Electric Vehicle) – Questa è la prima fase di elettrificazione “alla spina”. Qui il motore elettrico vive, oltre che di rigenerazione, anche attraverso l’alimentazione con la presa di corrente. L’autonomia e la potenza a zero emissioni salgono iniziando ad essere molto rilevanti. I veicoli con queste propulsioni guadagnano costi di gestione più bassi, importanti incentivi statali, maggiore potenza ed emozionalità alla guida.
  • BEV (Battery Electric Vehicle): sono tutti quei veicoli alimentati solo ed esclusivamente dall’energia fornita dal comparto batterie. Questo genere di tecnologia costituisce uno step ulteriore rispetto all’elettrificazione, più o meno ausiliaria, delle varie declinazioni di ibrido viste poc’anzi. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *